Gli 80 Anni delle Calze di Nylon: la Rivoluzione in Gamba

da | Mag 18, 2020 | Le Vintagerie

Se vi chiedessero qual’è uno degli accessori più femminili e sensuali, cosa rispondereste? Io senza dubbio: “Le calze“! Dopo avervi parlato Mary Quant e l’invenzione della minigonna non potevo non raccontarvi di questo affascinante accessorio che risale in realtà già al tempo degli Egizi. Fino al primo ventennio del ‘900 questo capo era usato uncamente con lo scopo di scaldarsi. Di calze vere e proprie si parlerà solo negli anni’20, quando le Flappers per la prima volta indossano gonne corte, mostrando con orgoglio le gambe, guarnite da sofisticate calze in seta o rayon  – tenute su da reggicalze,  giarrettiera o guêpière -, talvolta impreziosite di ricami o fantasie deco. Purtroppo i costi elevati della seta non erano alla portata di tutte e il delizioso e accattivante accessorio rimaneva destinato solo a un’élite ristretta e raffinata.

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Ma finalmente, nel 1937, grazie al brillante scienziato Wallace Hume Carothers ed il suo collaboratore Julian Hill, entrambi impiegati nell’azienda DuPont,  arriva l’invenzione sensazionale: una fibra sintetica a basso costo! Pochi mesi dopo la famosa casa brevetterà tale invenzione, dando via ad una macro produzione di calze che ormai ogni donna voleva e poteva avere nel proprio guardaroba.  Nel 1939 il brevetto verrà presentato alla Fiera di New York e finalmente ottiene anche un nome: nasce così il nylon. Una curiosità: sapevate che le prime due lettere della fibra indicano proprio la città di New York? La produzione di calze allora divenne così intensa e diffusa da rendere le calze un importantissimo elemento nell’abbigliamento di ogni donna.

1930s-1940s

 

Le calze nascono tutte con la riga, che non è altro che la cucitura che le unisce dal tallone, anche se i modelli saranno sempre più diversi tra loro: a rete, ricamate, più o meno pesanti, nonché a volte anche colorate. Durante la seconda guerra mondiale l’industria del nylon subì un tracollo e divenne rarissimo conseguirne, tanto che molte donne usavano dei trucchetti arrivando a disegnarsi  una riga a matita sui polpacci.

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Nel 1953 sarà l’italiano Pio Chiaruttini a brevettare un  “Dispositivo per l’esecuzione di rigature o punteggiature in rilievo su calze in genere…”che permetterà d’ora in poi di produrre industrialmente la famosa calza con la riga che da tutt’oggi rappresenta uno dei più grandi cult. Ma nel 1959 l’innovazione rivoluzionaria: il sig Allen Grant Sr. inventa il collant (ripreso, in realtà, dalle calzamaglie medievali da uomo), da poter indossare senza reggicalze, anche se un con molta attenzione, vista la loro scarsa elasticità. Finchè, arrivati dunque agli anni ’60,  arriva lo spandex, un tessuto elastico che si adatta perfettamente alla gamba: e allora, con l’avvento della minigonna potete immaginare quale delirio scatenerà la produzione di migliaia di modelli più disparati e se ne vedranno davvero di tutti i colori!

1960s-1970s

 

Negli anni ’70 il collant diverrà un must da abbinare agli outfit più stravaganti, calzando meravigliosi plateaux altissimi e sgargianti, da giorno o da sera, magari a ritmo della disco dance.  La controtendenza degli anni ’80 porterà in voga un collant prevalentemente nero, molto glamour, ispirato agli anni ’30: tornerà imperante la riga, la rete e, emblematico, il collant di pizzo, di cui non si poteva mai essere sprovviste!

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E ancora oggi il collant, accessorio vintage per eccellenza, continua a donare quel meraviglioso tocco di femminilità amato ed apprezzato da ogni donna e…da ogni uomo!

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