Le scarpe vintage che hanno fatto la storia

da | Mar 20, 2020 | Le Vintagerie

Per Marylin Monroe erano meglio di un’amica. Per molte donne sono una passione, per altre una vera ossessione. Ma su una cosa tutte siamo d’accordo, le scarpe non sono mai abbastanza, specie se vintage.

“Chi trova una scarpa vintage trova un tesoro”, verrebbe da dire. Già perché scovare una calzatura vintage in perfette condizioni è sempre una vera sfida, un po’ perché è l’accessorio più facilmente sottoponibile al logorio, un po’ perché in passato le donne avevano dei numeri ben più piccoli rispetto a quelli odierni.

Per fortuna ci sono calzature del passato entrate di diritto nella storia del costume, e diventate veri e propri oggetti di culto, che hanno saputo resistere alla prova del tempo. Gli stilisti a distanza di decenni ancora le ripropongono, ma scovarne un paio vintage è decisamente più soddisfacente. Scopriamo insieme quali sono le scarpe che hanno fatto la storia, e che ovviamente tutte le fashioniste desiderano!

Converse All Star, 1917

Sono un paio di scarpe che tutte noi abbiamo nel guardaroba e pensate che vantano oltre 100 anni di età. Nel 1917 nasce infatti la prima Converse All-Stars, la nuova sneakers presentava una suola di gomma spessa ed una struttura in tela nera che abbracciava l’intera caviglia. Nonostante gli sforzi del fondatore per creare una scarpa adatta ai giocatoti di basket, la calzatura non ebbe subito un grande successo.

La fama arriva quando il noto giocatore Chuck Taylor, innamoratosi del comfort di queste sneakers, ne promuove le doti in tutto il paese, facendo sì che diventino la scarpa più usata nel mondo del basket . Ma la fortuna delle Converse non è finita, infatti le All-Star divennero anche le scarpe indossate da un’intera generazione perché simbolo di una controcultura nascente. Infatti negli ’70 ed ’80 queste calzature vennero utilizzate da numerosi gruppi rock tra cui gli AC/DC, i Ramones, i Nirvana e non solo, ,ma anche da attori considerati belli ed impossibili ,come James Dean.

Beyonce, James Dean, Kurt Cobain in Converse

I sandali Rainbow di Salvatore Ferragamo, 1938.
Negli anni ‘30, Salvatore Ferragamo crea uno dei suoi modelli più rappresentativi impiegando strati di sughero, pelle dorata e pelle scamosciata in varie tonalità. La scarpa, una zeppa favolosa dai colori dell’arcobaleno, era destinata a Judy Garland, subito dopo la sua apparizione nel famoso film americano «Il mago di Oz».

Rainbow sandals

I mocassini con morsetto di Gucci, 1953

Correva l’anno 1953 quando il figlio di Guccio Gucci, Aldo Gucci, decide di ampliare l’azienda familiare estendendo il business anche al mondo delle calzature. Il modello scelto per l’impresa era un pratico mocassino unisex, di pelle o di camoscio, decorato da un morsetto di metallo ispirato a morsi dell’equitazione. L’idea piacque, e i mocassini di Gucci da esperimento che erano si trasformarono istantaneamente in classico, amati tanto dalle celebrità quanto dalla gente comune. Queste calzature ne hanno fatta di strada, entrando nel 1985 nella collezione permanente del Metropolitan Museum of Art, senza contare la spettacolare mostra organizzata nel 2013 al Gucci Museo per celebrare i 60 anni della calzatura. L ’attuale direttore creativo della maison fiorentina, Alessandro Michele, non si stanca di riproporre questo iconico modello in versioni inedite e contemporanee, come quella pelosa.

Una giovane Jodie Foster, la regina Elisabetta, Kedall Jenner, tre modi di indossare i mocassini Gucci

Le ballerine Cendrillon di Repetto, 1956.

Negli anni ’50 la maison Repetto, di proprietà di Rose Repetto, madre del ballerino e coreografo Roland Petit, era attiva nella produzione di scarpette da danza. Nel 1953 Brigitte Bardot innamorata del modello ne richiede un paio da indossare quotidianamente, e così che nasce questa iconica ballerina, immortalata in un rosso carminio nel film «E Dio creò la donna».

Queste scarpette da ballo uscirono così dal palcoscenico e iniziarono pian piano a comparire ai piedi di personaggi amatissimi come Jacqueline Kennedy e Audrey Hepburn.

Brigitte, Audrey e Jaqueline in ballerine Repetto

Le Belle Vivier di Roger Vivier, 1956

Nel 1965 Roger Vivier crea la Belle Vivier, una décolleté adornata da fibbia in metallo. A consacrarle è Catherine Deneuve che le indossa nel film di Luis Bunuel «Belle de Jour».

Catherine Deneuve e Anne Hathaway

Gli stivali Wellington di Hunter, 1956

Sono degli stivali in gomma da portare nei giorni di pioggia, eppure entrano di diritto nella nostra classifica. Gli stivali Wellington vennero ideati da Arthur Wellesley, duca di Wellington, nella prima metà dell’Ottocento, a cui devono il nome e reinventati con un nuovo design nel 1956.

Sono diventati un must, specie nel Regno Unito dove i temporali sono all’ordine del giorno, tanto da essere indossati da Lady Diana Spencer nelle foto di fidanzamento nel 1981, anche le nuore Kate e Meghan li adorano, e le celebreties non fanno eccezione.

Kate Moss li ha sfoggiati al festival di Glastonsbury con degli shorts e dopo di lei schiere di Vip, da Emma Watson a Nicky Hilton.

Lady Diana, Kate Moss e Kate Midlleton

Dr Martens, 1960

Le Dr Martens sono le scarpe più trendy del momento, ma pensate che la loro storia inizia nel 1901, quando Benjamin Griggs e Septimimus Jones cominciano a produrre questi scarponi per i minatori e l’esercito britannico. Più tardi, nel 1943 un medico tedesco, Klaus Maertens, si ruppe un piede mentre stava sciando sulle Alpi, e a seguito di questa caduta, non riusciva a trovare uno stivale comodo per camminare, per questo mise a punto un nuovo tipo di suola ammortizzata da un cuscinetto d’aria. Dopo aver iniziato a produrre l’innovativo scarponcino, il dottore decise di rivolgersi ad un pubblico più ampio con un annuncio su “Shoe & Leather News”, una pubblicazione specialistica per gli addetti ai lavori del mercato calzaturiero, che venne letta da Griggs. Questi acquistò immediatamente il brevetto, optando per il nome Dr. Martens, anglicizzando il nome tedesco del dottore Maertens. La Griggs, inoltre, apportò alcune sostanziali modifiche, che diventeranno iconiche: suola arrotondata, fettuccia posteriore e il mitico cordolo giallo. Nel 1960 viene immesso sul mercato il primo modello, il 1460: classico anfibio a 8 buchi di colore rosso ciliegia. Queste diventano molto presto le scarpe di postini, operai e poliziotti. Successivamente questi anfibi passano a identificare svariate sottoculture degli anni ‘80 come il punk, il grunge e il gothic. Comodi e indistruttibili, piacciono anche alle fashioniste.

Le Dr Martnes dalla scena Punk ai piedi di Emma Watson e Bella Hadid

Le espadrillas con zeppa Castañer, 1970s

Negli anni Settanta il laboratorio spagnolo Castañer (nato nel 1927) insieme a Yves Saint Laurent crea le prime espadrillas con zeppa. Da quel momento il mondo della moda spalanca ufficialmente le porte a una nuova variante di scarpa estiva. Venivano indossate abitualmente da Grace Kelly, Brigitte Bardot, Jeckie Kennedy, persino da Salvador Dalì, e oggi a distanza di anni sono ancora amatissime ma soprattutto di tendenza.

Salvato Dalì, Grace Kelly, Letizia Ortis in espradrillas 

Mocassini Gommino di Tod’s, 1970s

Concepito da Diego della Valle per coniugare le esigenze funzionali allo stile, negli anni oltre ad assolvere a questa funzione il ‘gommino’ Tod’s è diventato molto di più. Un’icona, un marchio di fabbrica, uno status symbol per il jet set internazionale, il gommino che punteggia la suola del mocassino Tod’s è diventato l’appellativo stesso della calzatura, che ieri come oggi continua ad essere un elemento distintivo. L’ispirazione deriva dai mocassini anni ’50 per creare una calzatura leggerissima, piatta e ultra-morbida, interamente cucita a mano e caratterizzato dalle 133 sfere di gomma che punteggiano la suola. Il gommino fu un successo, e il mocassino Tod’s divenne la calzatura preferita di un’ampia schiera di affezionati, star del cinema e celebrità in testa. Lo si è visto ai piedi di Orlando Bloom , George Clooney, Claudia Schiffer, Julia Roberts, Sarah Jessica Parker, solo per fare qualche nome.

Bianca Balti, Pierre Casiraghi, Lady Diana indossano le gommino

Sandali Oran Hermès, 1980s

Guai a chiamarli ciabatte, sono un sandalo flat diventato leggenda, signori e signore le Oran di Hermès. Caratterizzati dal frontale a forma di H, sono simbolo di un’eleganza discreta, tipica di tutte le creazioni della Maison parigina. Dalla prima versione in color cuoio, ogni estate questa calzatura viene riproposta in nuovi colori da esibire, da ultime le tonalità sorbetto.

I sandali Oran amati da Alessandra Ambrosio e Mary Kate Olsen

 

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