Qualcosa di vecchio, di nuovo, di prestato,di blu. La tradizione di spose e principesse

da | Lug 11, 2018 | Le Vintagerie

Non c’è matrimonio che si rispetti in cui non venga citato il famoso detto “Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo, qualcosa di prestato, qualcosa di blu.”

Ma da dove nasce questo ritornello che abbiamo sentito pronunciare innumerevoli volte?

Questa frase deriva dalla tradizione anglosassone, più precisamente da Lancastershire, in Inghilterra. Il più antico riferimento a questo detto è un’edizione del 1871 della rivista St. James, in cui l’autore se ne lamenta.

Una spiegazione più approfondita fu poi fornita da Charlotte Sophia Burne, la prima donna presidente della Folklore Society di Londra, nel suo testo del 1883 “Shropshire Folklore: A Sheaf of Gleanings” la rima completa ha una frase aggiuntiva: “Something old, something new, something borrowed, something blue, and a silver sixpence in her shoe.”  “Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo .Qualcosa di prestato, qualcosa di blu. E una moneta da sei pence argento nella scarpa.”

Ma cosa significa davvero questa filastrocca?

Qualcosa di Nuovo: simboleggia l’ottimismo e la speranza per il futuro. Un auspicio di fortuna e prosperità per la vita coniugale. Qualcosa di nuovo è solitamente la lingerie, le scarpe, o il velo.

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Qualcosa di vecchio: rappresenta i vincoli famigliari che la sposa abbandona per creare da sé una nuova famiglia. L’idea è quindi di indossare un accessorio usato da qualcuno felice della casata, come una tiara, dei gioielli, un velo, o perché no, proprio un abito da sposa vintage?

Karoline si è sposata con un abito Vintachic del 1920 in seta

Karoline si è sposata con un abito Vintachic del 1920 in seta

Qualcosa di blu: Questa usanza nasce nell’antico Israele, dove le spose indossavano una banda blu a simboleggiare la purezza, l’amore e fedeltà. Oggi, la pratica si è limitata ad indossare qualcosa di blu, ma significa ancora fedeltà ed amore duraturo. Ci sono molti modi per integrare il colore blu il giorno del matrimonio, come una giarrettiera, della lingerie con dei richiami di blu, oppure legare un nastro di questo colore al bouquet o nel retro dell’abito.

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Qualcosa di prestato: rappresenta la convinzione che la felicità può essere attratta utilizzando qualcosa preso in prestito da qualcuno che è felicemente coniugato. Oggi è un simbolo d’amicizia da parte della persona che presta l’oggetto, che va sempre restituito. Alcune idee possono essere gli ornamenti per capelli, una stola di pelliccia o dei gioielli.

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E il penny nella scarpa? Non tutti conoscono la seconda e ultima parte di questo modo di dire. Per quanto scomodo possa sembrare, sono molte le spose che si fanno scivolare una monetina in una scarpa poco prima di andare all’altare o per ovviare al fastidio la cuciono all’interno del vestito: la moneta funge da portafortuna, e propizia una vita matrimoniale fatta di prosperità, ricchezza, benessere.

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Questa tradizione è stata rispettata per secoli da spose di tutto il mondo, come testimonia un giornale di New York del 1894 che racconta come all’epoca fosse già un’abitudine consolidata, e non fanno eccezione nemmeno le spose reali.

Lady Diana ha portato avanti questa consuetudine nel suo grande giorno: il “qualcosa di nuovo” era l’abito cui era cucito un merletto antico di Carrickmacross appartenuto alla regina Maria, rappresentante il vecchio. “Qualcosa di prestato” era la tiara e gli orecchini della famiglia Spencer. Quanto al tocco di blu lo stilista cucì all’altezza della cinta un invisibile archetto blu.

Inoltre la giarrettiera di seta della Principessa era delicatamente abbellita da un fiocco azzurro e, come omaggio personale alla sposa venne applicato sull’etichetta dell’abito un minuscolo ferro di cavallo in oro del Galles.

Stessa sorte anche per la nuora di Lady D, Kate Middleton. “Qualcosa di nuovo” l’abito di Alexander McQueen e  gli orecchini di diamanti con una foglia di quercia e un diamante al centro regalateli dai genitori, “qualcosa di vecchio” il velo realizzato con antichi pizzi. “Qualcosa di prestato” il diadema di Cartier della Regina Elisabetta II, per richiamare la presenza del colore la stilista Sarah Burton le ha cucito un nastro blu all’interno del vestito.

Non da meno Letizia di Spagna. Anche per lei il nuovo era rappresentato dall’abito, il vecchio da un ventaglio di fine dell’Ottocento, montato all’inglese, con stecche di madreperla e merletti ispirati nei modelli veneziani del XVII secolo, restaurato per l’occasione e appartenuto all’Infanta Isabel de Bourbon. “Qualcosa di prestato” era il diadema, indossato dalla stessa regina Sofia al suo matrimonio e “Qualcosa di blu” un piccolo fiocco nascosto nello strascico dell’abito.

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E tu nel tuo grande giorno hai rispettato questa antica tradizione oppure no? Faccelo sapere nei commenti!

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